Considerata dalla critica una delle scrittrici più influenti del panorama contemporaneo, Jhumpa Lahiri è nata a Londra da genitori bengalesi e vive a New York, dove si è specializzata in diverse discipline umanistiche presso la Boston University. Ha esordito nella narrativa nel 1999 vincendo il premio Pulitzer e il PEN/Hemingway Award con la raccolta di racconti Interpreter of maladies (L'interprete dei malanni, 2000), che indaga con stile asciutto e incisivo le difficoltà degli immigrati indiani nell’incontro con i valori occidentali della società nordamericana. Le contraddizioni del processo di integrazione culturale costituiscono i temi ricorrenti anche delle opere successive: il primo romanzo The namesake, 2003 (L’omonimo), che nel 2007 la regista Mira Nair ha trasposto sul grande schermo; la raccolta di racconti Unaccustomed earth, 2008 (Una nuova terra), premiata con il Frank O'Connor International Short Story Award e l’Asian American Literary Award. The lowland, 2013 (La moglie), finalista al Man Booker Prize 2013, è invece un romanzo storico ambientato nella Calcutta dei tormentati anni dell'indipendenza indiana. Appassionata della lingua italiana, dal 2012 al 2014 Lahiri si è trasferita a Roma con la sua famiglia e nel 2015 ha pubblicato In altre parole, una selezione dei racconti scritti in italiano per la rivista Internazionale, che ha vinto il Premio Internazionale Viareggio-Versilia. Lahiri è stata nominata dal Presidente Obama membro del President's Committee on the Arts and Humanities.