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marco bellocchio
Marco Bellocchio, tra i registi più anticonformisti della storia del cinema italiano, esordisce nel 1965 con il film I pugni in tasca, ritratto dissacrante della famiglia provinciale italiana. La volontà di indagare la passività e l’ipocrisia borghesi attraverso la complessità dei conflitti personali si approfondisce nelle opere successive, da La Cina è vicina (1967), Nel nome del padre (1972), Sbatti il mostro in prima pagina (1972), fino a Matti da slegare (1974), film-inchiesta sugli ospedali psichiatrici e Marcia trionfale (1976). Negli anni Ottanta i temi degli esordi ricorrono in Salto nel vuoto (1980), Gli occhi, la bocca (1982), cronache di rancori e umiliazioni intrecciati al dramma del suicidio; Enrico IV (1984); Diavolo in corpo (1986); La visione del sabba (1988); La condanna (1991), impietosa riflessione sul tema dello stupro, Orso d'argento Gran Premio della Giuria a Berlino. Con Il sogno della farfalla (1994), Il principe di Homburg (1997) e La balia (1999), diretti con stile essenziale e rigoroso, Bellocchio prosegue nella personale analisi, di impronta psicanalitica, dell’incapacità di amare dei suoi personaggi. Nel 2002 dirige L'ora di religione (Il sorriso di mia madre), premiato con quattro Nastri d'argento e un Globo d'oro per il miglior film. Seguono Buongiorno, notte (2003), incentrato sul rapimento di Aldo Moro; Il regista di matrimoni (2006); Vincere (2009), ricostruzione della tragica vicenda di Ida Dalser e del figlio Benito Albino, vincitore del David di Donatello per la miglior regia nel 2010; Sorelle mai (2010); Bella addormentata (2012), sul caso di Eluana Englaro; Sangue del mio sangue (2015). È del 2016 Fai bei sogni, tratto dall'omonimo romanzo di M. Gramellini. Nel 2017, dopo le felici sperimentazioni teatrali del Rigoletto (2010) e di Pagliacci (2014), Bellocchio porta in scena Andrea Chénier di U. Leoncavallo. Attualmente è in fase di scrittura Il traditore, storia del pentito di mafia Tommaso Buscetta. Nel 2011 Bellocchio ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera alla 68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
ROMA 2017
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